Non tutti amano il seitan, per questo motivo cercherò di proporlo in più versioni.
Sono dell’idea che il seitan, per piacere, debba avere 2 caratteristiche: essere di buona qualità (quindi non quello gommoso, che quando si mastica sembra plastica…) e deve essere saputo cucinare.
Ho già proposto il seitan sottoforma di polpette, di ragù con besciamella macrobiotica, con crema alle mandorle e con  funghi e asparagi
Oggi ve lo propongo in un modo molto semplice, ma di grande effetto.

ingredienti:
seitan
cipolle
carote
olio di semi di girasole
farina T1
tamari

procedimento:

Fare un nitukè con il solito metodo, quindi in una pentola con coperchio ben aderente, mettiamo due giri d’olio, cipolla tagliata finissima, sale integrale, carota tagliata finissima, ancora un pizzichino di sale e chiudiamo. Lasciamo cuocere a fiamma molto lenta fino a metà cottura, senza mai aprire. A questo punto, prendiamo il seitan a fette o a pezzi, come preferite, lo infarinate leggermente e lo riponete sopra il nitukè. Proseguite la cottura sempre a fiamma molto lenta, unendo gradualmente poca acqua mescolata con del tamari. (se avete il liquido dello stesso seitan ancora meglio) Lasciate cuocere almeno 15 minuti, ovvero il tempo necessario affinchè il nitukè non sia completamente cotto, il seitan ben morbido, e non si sia creata una leggera salsina.
Il segreto di questa ricetta è la cottura lunga e lenta.
Come sempre, d’altronde……
A questo punto, potete servire il vostro delicato e morbido “spezzatino”  di seitan.