Ed eccoci qua.. come precedentemente annunciato nella mia pagina facebook, qualche giorno fa ho invitato un’amica a cucinare con me, per passare un pò di tempo insieme. E’ una cosa che adoro, cucinare con le amiche, una grande forma di sano divertimento e condivisione. Lei sta utilizzando il bimby, che come alcuni tra voi immagineranno, io non tanto sopporto.. visto che la mia cucina è prevalentemente fatta con le mani! Ma ho voluto darle una possibilità e così Donatella è venuta a casa mia con il suo bimby e abbiamo preparato una cena molto improvvisata, con lo scopo di vedere alcune preparazioni. Ma andiamo con ordine.
Se mi seguite da tempo, o comunque se conoscete anche solo un pochino la cucina macrobiotica, saprete che molto raramente utilizzo apparecchi elettronici per cucinare, anche se nella mia cucina ho un tavolo con sopra una centrifuga, un robot da cucina, un minifrullatore, un frullatore normale, una gelatiera e riposto nel cassetto un minipimer. Sono attrezzi che spesso utilizzo anche se cerco di farne a meno. Una volta cucinavo con la radio in sottofondo. Oggi per me cucinare è “ZEN” un momento di grande dedizione ai miei piatti, concentrazione, un momento in cui dedico me stessa a cucinare per me e per chi mi sta accanto. Non riesco a cucinare se la radio parla, se ci sono rumori, distrazioni. Inoltre, secondo la teoria macrobiotica, noi e l’atmosfera presente in cucina trasmettiamo tutto alle nostre pietanze. Non si batte il cucchiaio sulla pentola, tanto per intenderci, non si urla, non si sbattono le pentole nè si fa confusione con il rumore dei paitti. E’ un momento zen. Per questo gli unici rumori concessi e presenti nella mia cucina sono la lama del coltello che batte sul tagliere, (che fu, anni fa, oggetto di discussione con un vicino di casa rompiballe)  il fischio della pentola a pressione, le chiacchiere con il mio aiuto chef preferito, il mio fidanzato che cucina sempre insieme a me ed il cin cin del brindisi che spesso ci concediamo mentre cuciniamo. 😉 Non so se ho reso l’idea, ma per me la tranquillità e la serenità in cucina è molto importante e credetemi che il cibo cucinato assorbe tutto ciò che c’è intorno. Ecco perchè usare poco il frullatore, ecco perchè preferire il passaverdure, ecco perchè affettare le cipolle al coltello, a mano… Lo so, ci vuole più tempo, ma questa è la macrobiotica, questa è la mia cucina.

 


  Detto questo… che dire del Bimby? Avevo seguito una dimostrazione di questo aiutante di cucina nel 2000, prima di sposarmi. Il ricordo è vago, mi colpì che mettendo dentro al bimby una patata cruda con i vari ingredienti, in pochi istanti avrei ottenuto un purè. STUPORE! Purtroppo non ricordo molto altro, solo che mi entusiasmò molto, ma avevo 24 anni e in cucina non è che sapessi fare molto. L’idea che un robot cucinasse ed impastasse per me era fantastica, oggi potrebbe essere un’offesa alla mia cucina! Nel corso degli anni infatti, mi regalarono anche una macchina per fare il pane, ma così non potevo più impastare, sentire la farina tra le mani, il profumo di un impasto lievitato, la soddisfazione di poter dire: l’ho impastato io, con la forza delle mie braccia! Inoltre non potevo usare il lievito di pasta madre, quindi la bocciai dopo poco tempo. Tornando al Bimby, dovrei vedere una dimostrazione di questo attrezzo da cucina oggi, per dare un’opinione precisa e corretta. Anche perchè io negli anni sono cambiata, mi evolvo continuamente e con me le mie abitudini culinarie. Oggi sono quella che adora fare le cose in casa con gli attrezzi di una volta, pochi ma buoni. Odio i rumori e le cose già pronte. Voglio farle io. Ho sempre pensato che il Bimby mi togliesse il gusto di cucinare, insomma, quando faccio un nitukè di verdure, lo seguo e lo curo con amore, dal momento in cui preparo e affetto le verdure al momento in cui metto tutto in pentola, controllo che la cottura proceda per il meglio, lentamente, è zen…..

Abbiamo fatto un nitukè di zucca con il bimby l’altra sera, la cipolla l’ho tagliata a pezzi grossi: ha tritato lui, in un nano secondo. Idem per la zucca. Ha tritato ed iniziato a cuocere, mi ha colpito che da buon nitukè e da bravo bimby… non ha assolutamente fritto. Non sono così pratica, ma pare ci sìano delle funzioni che permettono di regolare la temperatura della cottura, i cibi non si bruciano, si possono fare cotture credo meglio che in una pentola normale, grazie a queste basse temperature. Infatti il nitukè è venuto perfetto, sia il sapore che il metodo di cottura, abbiamo impiegato poco ed ottenuto credo lo stesso risultato. Abbiamo condito il riso integrale. Io personalmente continuerò a fare il mio solito nitukè con la mia comune pentola, il tagliere ed il coltello…. ma mi rendo conto che una donna che ha poco tempo, può essere molto agevolata preparandolo con il bimby. Ma la mia curiosità più grande, era la preparazione del latte di riso. Abitualmente non bevo latte vegetale, ma ogni tanto mi capita di acquistarlo. Circa 3 euro al litro. Ho la ricetta macrobiotica per produrlo in casa, si cuoce il riso in pentola a pressione, poi si passa in senso antiorario al passaverdure etc.. ma ad essere sincera non l’ho mai fatto. Ci vuole una vita e per il poco che lo consumo, lo vado a comprare. E con il bimby? Abbiamo messo il riso semintegrale dentro il boccale, con l’acqua (della sorgente vicino casa mia) ed il malto di riso, abbiamo cotto a 100° per 20 minuti. Il riso si è cotto, frullato (anzi, come centrifugato.. perchè era perfetto ) è uscito fuori un latte di riso praticamente divino! Ma gli ultimi secondi di cottura-tritaggio.. se avessi avuto dei tappi per orecchie li avrei messi, ma vi garantisco che un latte così, io lo berrei tutti i giorni e farlo non ci è costato 3 euro, ma circa 30cent. o giù di lì. Ok, passarlo al passaverdure sarebbe stato più zen, ma se avessi il Bimby, farei il latte così. Tra la cottura in pentola a pressione, il passaggio al passaverdure, il recupero della crusca che va divisa dal latte ottenuto ed il lavaggio del tutto, insomma, anche per me che ho parecchio tempo libero a disposizione diventa troppo…
 
 Passiamo al seitan? Beh sul seitan non c’è molto da dire, era la prima volta che lo facevo in casa, anche questo, lo mangio raramente e quindi se capita, lo compro. Non tutti i seitan sono buoni, ma questo che abbiamo fatto noi è ampiamente promosso. Abbiamo fatto una cottura a vapore inizialmente, poi ha cotto sul brodo, con tamari, zenzero e alga kombu. Un bimby rumoroso…ma il risultato.. Superlativo. Se avessi il bimby, farei il seitan in casa. (non l’ho mai fatto in casa, come dicevo prima, per pigrizia e poco consumo, come dicevo, ma devo dire la verità: Il seitan autoprodotto manualmente dal mio amico Gabriele era favoloso, il seitan migliore che io abbia mai mangiato)
 
 

Dulcis in fundo… volevo far assaggiare a Donatella il mio gelato di riso al pistacchio. Abbiamo usato la mia gelatiera, ma la crema al pistacchio l’abbiamo fatta con il bimby. L’abbiamo fatta un pò ad occhio, modificandone e migliorandone la ricetta orginale, questa qui: crema al pistacchio .

La potenza del bimbi ha frantumato in un nano secondo i pistacchi, non abbiamo fatto altro che aggiungere qualche goccio di latte di riso appena autoprodotto, per migliorarne la consistenza. Non è stato necessario aggiungere alcun dolcificante nè altro, era semplicemente perfetta, in pochi istanti. Un bel pò di baccano anche questa volta, ma che figata! 😉 E siamo così giunti alla fine delle nostre piccoli autoproduzioni fatte con il bimby. Siamo state in cucina un paio d’ore. Ci siamo divertite. Che dire? Personalmente la mia vita va avanti anche senza bimby e le mie orecchie sono molto felici di non avere rumori molesti in cucina…. sarà che non sono abituata neppure ad accendere la televisione da oltre 6 anni, ma il giorno dopo ho avuto un gran mal di testa…….. Spendere 1000 euro per un elettrodomestico mi sembra davvero folle, (ma il folletto?) ma devo dire che l’idea di potermi frantumare i cereali in un attimo ed avere la farina all’istante.. produrre del magnifico latte di riso con pochi centesimi, produrre le creme di sesamo (thaine) per fare solo dei piccoli esempi, e chissà quante altre cose… beh anche in una cucina macrobiotica il bimby potrebbe avere il suo perchè. Inoltre se lo avessi, il mio tavolo in cucina si libererebbe notevolmente, il bimby è tutti gli elettrodomestici e pentolame che abbiamo sparsi in cucina. Ma è uno solo. Se sommassi quanto ho speso negli anni per gelatiera, frullatori, minipimer, pentole, fruste etc… siamo sicuri che non arriveremmo a una bella cifra? Per averli poi tutti ingiro per casa, un pò di qua un pò di là. Consuma poco, cuoce bene, insomma….. bocciare non lo boccio. Farne a meno…. sì, ne posso sicuramente fare a meno, ma se lo avessi, saprei come utilizzarlo senza togliermi il gusto di cucinare e in merito al rumore…. devo ammetterlo, per i miei gusti è davvero troppo rumoroso. Ma come tutte le cose, se usate adeguatamente, sono utili ed efficaci.

Il 25 novembre vi mostrerò altre chicche: stefycunsy incontra il bimby.
corso di cucina vegan-macrobiotica con uso delle mani e del bimby per preparare una cena natalizia e di capodanno. Sono già aperte le prenotazioni, stiamo elaborando il menu e la descrizione dell’evento, che si svolgerà domenica 25 novembre a Fontaneto D’Agogna (NOVARA)

il corso sarà tenuto da me e dalla mia amica Donatella (la bimbista.. si dice così?)

per prenotazioni o informazioni più dettagliate: stefania 3207159087