E’ giunto il momento di partire per il viaggio di nozze.
Si tratterà di un viaggio di nozze on the road .
Partiremo in auto da Torino, la mia splendida città, per poi raggiungere la terra di mio padre, Pizzo Calabro, dove trascorreremo una settimana di mare. Porterò Marco nelle mie spiagge preferite e gli presenterò la mia Calabria, dove ho trascorso attimi indimenticabili durante la mia adolescenza. 
Manco da Pizzo da ben 13 anni. Sarà emozionante…
Poi si proseguirà tornando su, andremo in un’altra città che non vedo da secoli: Andria, il paese nativo di mia madre. Poi visita all’az.Agricola  Terraculta a Pietralcina; 
Dopo un’altra tappa molto profonda ed emozionante: ci fermeremo qualche giorno, in tenda,nei pressi di Manziana e Bracciano, dove ho trascorso la mia adolescenza. Visita alle mia vecchie case, ormai vendute, il fontanile, il bosco, il lago, vicoli e strade che hanno segnato la mia vita e quella degli amici con i quali sono cresciuta.
Termineremo il nostro percorso nei pressi di Foligno, in Umbria, dove è nato mio suocero.  
Lo scopo di questo viaggio è quello di mostrare l’uno all’altra le tappe significative delle nostre precedenti vite. 
Tenda, macchina, pochi vestiti comodi, costume, quaderno e matita per appuntare un diario di viaggio, qualche buon libro, la pentola a pressione e via….. camminate passeggiate tra la natura alla ricerca del nostro “nuovo essere noi stessi, LIBERI” 

Farò un piccolo diario di viaggio qui, aggiornando quotidianamente questo post, con racconti e foto, anche se vorrei staccare il computer ed il cellulare per due settimane.. ma qualche segnale di fumo di tanto in tanto lo lanceremo. Se troverete errori di ortografia e/o battitura, sarà perchè scrivo dal cellulare.

Al nostro rientro vi renderemo anche partecipi della nostra “rivisitazione matrimoniale in tema hippie del 15 giugno” con foto e video. 

– Arivaderci

Sabato 22 giugno
giorno 1
Ore 11.40 
partiti per Torino: la mia meravigliosa città. 
Prima tappa per partecipare al matrimonio di un’amica.
In valigia quindi ho dovuto mettere anche tacchi trucchi e piastra. La scusa è buona eh!? 

Inoltre con  me le cose inseparabili:
Quaderno e matita
Pentola a pressione
Riso integrale
Racchetta da tennis
Digitale
Fede. Anello con perlina bianca di jerry. Orecchino di mamma
Il mio piccione
E…. LA MIA LIBERTA

Domenica 23 giugno
giorno 2
Ieri pomeriggio mentre ci recavamo al matrimonio do Mirella abbiamo bucato la ruota della macchina.
Non male come inizio!
Ma il piccione in pochi minuti ha risolto tutto!
Al matrimonio di Mirella ho rivisto la mia vecchia amica nunzia..in ottima forma e buona compagnia. 
Questa mattina siamo belli pimpanti nonostante il vino di ieri sera e tra le note di “The Final Countdown” degli Europe marciamo verso il lido di ostia dove ci attende la mia cuggggina preferita .. Debora! 


Ore 17, 30
Visto che la stordita di mia cugggina non ci stava affatto aspettando pensando che saremmo andati da lei sett prossima…. abbiamo deciso di prendercela comoda…. ostia  può aspettarci.. e dunque durante il nostro viaggio ci siamo imbattuti davanti al cartello “santa severa” e ho detto al piccione di fermarsi subito..
Abbiamo indossato il costume e l’ho portato nella spiaggia preferita di mio padre.. spiaggia che frequentavamo quando vivevamo a Manziana.
Ed eccoci qua…. al castello di santa severa. Non abbiamo fatto il bagno visto che la spiaggia era parecchio affollata.. ma tornare nella spiaggia in cui facevo il bagno da sedicenne e mostrarla a mio marito.. non ha prezzo.
Ed ora si riprende la rotta verso Ostia.. c’è un po di traffico..
Dobbiamo raggiungere il campeggio piazzare la tenda e raggiungere mia cuggggina in spiaggia ad Ostia dove sta lavorando… preparando cocktail..
OSTIA : eccomi con mia cuggggina. Lacrime di gioia abbracciandola…  ed il nostro letto è pronto… per la mia prima volta in tenda…. 
Lunedì 24 giugno – giorno 3 
Sopravvissuti alla prima notte in tenda. Non ho potuto fare a meno di pensare a tutte quelle volte in cui il mio ex marito mi portava in campeggio e facevo tutte quelle storie perchè non c’era il bidet.. perchè il mare era distante… invece ieri è stato divertente montare la tenda.. picchettarla…. gonfiare i materassini e perfino accorgerci di essere dei principianti.. al supermercato infatti abbiamo comprato una torcia!
E stato divertente perfino morire di paura una volta entrati in tenda per dormire e fermare il respiro ogni volta che invece di muoversi una foglia, se ne muovevano due; soprattutto se il piccione si ostinava a raccontarmi storie di paura di fantasmi di alieni di ombre e presenze perchè a sua detta…. in campeggio, di notte, e’ di questo che si parla..
Alla fine e’ dovuto andare in macchina per prendere un coltello.. perche’ non si sa mai….
La tenda e’ piccola e stretta…. al risveglio questa mattina il piccione ha detto : “non ho voglia di andare a correre.. troppo sbattimento”. Vi giuro che non l’ho sognato!
Si e’ cosi riaddormentato e al secondo risveglio ha spaccato gli occhiali con una bella gomitata. 
Beh che altro dire….. a me questa prima notte di campeggio è piaciuta tantissimo.
Ho capito che forse.. a volte…. non apprezziamo e non vogliamo fare una cosa perchè ci viene presentata in maniera sbagliata e .. dalla persona sbagliata.
Andiamo a Loano in7 campeggio da mia madre detto dal mio ex marito…. beh.. non era proprio invitante come proposta. Mentre quando il piccione mi ha detto: “giriamo l’Italia, compriamoci una tenda e facciamo un viaggio percorrendo le tappe significative della nostra vita precedente.. all’avventura….”  beh tutto suonava diverso e questo viaggio on the road mi fa sentire sempre più libera e felice di esprimere me stessa provando nuove esperienze con mio marito anche se visitiamo vecchi luoghi, ma visti con occhi diversi e da una prospettiva diversa.
E adesso non vedo l’ora di mostrare al piccione il mio mare….il mare di Pizzo Calabro.
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lunedì 24 – giorno 3 che giunge al termine

E’ quasi mezzanotte. Nel tardo pomeriggio siamo giunti a Pizzo. Non riesco ad esprimere a parole ciò che ho provato tornando dove giocavo da ragazza, con mio fratello ed i miei cugini. Ritrovarmi lì per la discesa di San Sebastiano, questa volta con mio marito.. tutto era diverso, tutto sembrava più piccolo. Entrare in casa di mia nonna, per la prima volta senza di lei, ha assunto un valore incredibile e trovare la casa diversa.. emozioni strane che mi riempivano il cervello solamente di ricordi, attimi, piccole fotografie impresse nella mente di lei che andava al mercato il giovedì mattina, o che preparava “i malangiani chini” che tutti adoravano…. Marco continuava a dirmi: cos’hai?! Ero troppo coinvolta, per me varcare quella porta non era solamente entrare in casa di nonna dopo 13 anni, ma era… è… molto di più, un di più che non posso esprimere a chi non c’era. Forse solo chi c’era, solo chi ha vissuto quegli anni spensierati in casa di e con nonna può capire cosa intendo. 
Domani mattina prima giornata di mare, cominciamo con la spiaggia preferita dei miei cugini e mia: Marinella,  Isolabella. Mare libero, non vedo l’ora di tuffarmici dentro e sono certa che sentirò ancora le voci di Debora, Marco, M.Concetta, Massimo, Daniele … urlare … mentre giocavamo a pallavolo in acqua, con il super santos chiamato “LAURA”  o facevamo i gavettoni…. 
martedì 25giugno 2013 – 4°giorno
Questa mattina alle 6 eravamo già svegli, forse perchè impazienti di andare finalmente in spiaggia ed infatti alle 8,30 eravamo già lì! Abbiamo fatto colazione con il latte di mandorla che avevo preparato ieri sera. Qui vendono una meravigliosa pasta di mandorle, in forma di panetto. Purtroppo contiene zucchero, ma non potevo non far assaggiare al piccione questo meraviglioso MUST della nostra tradizione pizzitana, dove in tutte le case c’è sempre una bottiglia di latte di mandorla da offrire agli ospiti. E’ sufficiente mettere una piccola parte di pasta di mandorla in un piatto, unire poca acqua e scioglierla, schiacciarla, con l’uso della forchetta, filtrarne il latte ottenuto con l’uso di un colino e ripetere l’operazione continuamente fino ad ottenere  il quantitativo desiderato. Fredda da frigorifero è sublime… e se solo sentite il profumo della pasta di mandorla, appena aprite la confezione… rischiate di svenire. Quando l’ho fatta annusare al piccione mi ha detto: “si può assaggiare così questa cosa?!” Eccomi mentre preparo il latte di mandorla, come da tradizione pizzitana
Dopo vi racconterò la sventura del piccione durante la sua corsa in spiaggia di questa mattina! 
Eccolo qui che si preparava, impaziente! 
Rieccoci. Dunque vi accennavo della corsa di Marco, di questa mattina.
Siamo andati nella spiaggia in località Marinella – ristorante Isolabella come facevo sempre da ragazzina. Ritrovare il punto esatto non è stato semplice in quanto era molto cambiato. Sono venuta qui sempre e solo nel mese di Agosto, quando la spiaggia era affollata e pulita. Questa mattina invece era selvaggia, deserta e la riva piena di sporcizie che il mare ha trascinato qui durante l’inverno. Stavano infatti pulendola… Le emozioni quindi non sono state proprio le stesse di un tempo, in quanto sembrava un’altra spiaggia, ma non posso neppure pretendere di trovare tutto uguale e identico a 13 anni fa.. anche se poche cose sono cambiate..
Così mentre mi sono sdraiata per leggere un libro, Marco è andato a correre verso la riva della spiaggia. Con mia sorpresa è tornato prima del previsto, abbastanza provato… oltre ad aver incontrato difficoltà dovute alla sabbia molto bagnata e in salita, è stato rincorso da 5 cani randagi che lo hanno circondato. Fortuna che spesso guarda le puntate di Cesar Mulan e così ha seguito i suoi consigli, fissando dritto negli occhi il capobranco con fare minaccioso ed autoritario, al punto da liberarsene…
Al suo ritorno abbiamo fatto una bella passeggiata lungo la riva, visto che il mare era molto mosso. Abbiamo anche recuperato ben 3 super santos lungo il cammino. Domani ci dirigeremo verso Capo Vaticano, spiaggia stupenda che non posso non mostrare al piccione!

mercoledi 26 giugno – 5° giorno 
Oggi siamo stati nella spiaggia di capo vaticano, non ho molto da dire in merito visto che è stata la mia seconda volta, non ho grandi ricordi che mi legano a questa spiaggia, se non che mi sono ustionata le gambe. In compenso, il panorama e la spiaggia, l’acqua erano fantastiche…
giovedì 27 giugno – 6° giorno
Come al solito non siamo in grado di dormire oltre le ore 6,00… quindi questa mattina siamo riusciti a fare 2 ore di mare, andare a trovare mia zia, andare a fare la spesa al mercato di Pizzo e pranzare alle ore 12!
Ho portato Marco alla spiaggia preferita di mio padre, Piedigrotta, detta “Madonneja”.
E’ una spiaggia molto caratteristica, in quanto vi è una piccola chiesetta dentro una grotta. La spiaggia è piena di scogli, nei quali mio padre si arrampica sempre e dietro ai quali mia nonna andava a prendere i ricci di mare armata di coltello, insistendo affinchè li assaggiassimo. Lei li adorava. Qui al mare tutti i pizzitani vanno a pesca, in questa piccola spiaggetta in particolare, si vedono tranquillamente bambini che pescano polipi, donne tipo mia nonna che prendono ricci di mare, uomini che cercano spigole.. qui si vive di ciò che il paese offre, tutti pescano. Oggi che sono .. diciamo… simpatizzante vegetariana, mi fa specie ricordare che mia nonna prendesse ricci di mare per cibarsene, eppure anche questo fa parte della natura di questo paese,con le sue tradizioni, le sue usanze, la sua bellezza. Per me vedere bambini di meno di 10 anni che portano a casa un polipo, sinceramente mi affascina. Forse qui non c’è molto lavoro, ma la gente ha di che vivere, senza lo “stipendio fisso”. Oggi al mercato ho visto cose che conoscevo benissimo, d’altra parte ci sono venuta centinaia di volte qui, eppure oggi guardo con occhi diversi la vedova che al mercato mette sotto un ombrellone le sue melanzane sott’olio, il suo origano, le sue trecce d’aglio, il suo sapone per i panni fatto in casa (mia nonna lo chiamava: “sapuni i casa”. Sono vedove, donne sole, che vanno avanti forse con la piccola pensione di reversibilità e con i prodotti fatti con le loro mani, magari lavorando duramente la terra che il marito ha lasciato loro. Girare per il mercato di Pizzo o di qualunque paese meridionale, dà molto da pensare. Ed io resto estasiata davanti a questo. Estasiata, piena di ammirazione, di apprezzamento, dove qui la vita è altra cosa che al nord. Qui è la vita…. Eccole qui le DONNE, non in passerella alle sfilate. Anche se hanno i baffi! 😉
ECCO U “SAPUNI I’ CASA” – venduto da un’anziana signora al mercato:
“ARIGANEJU : trad. : ORIGANO”
Non è meraviglioso?!
Ora vi allego qualche foto della spiaggetta di Piedigrotta, della quale ho accennato prima.
Tornarci dopo 13 anni è stato incredibile. La discesa mi sembrava faticosa ed interminabile, invece ci si impiega un attimo… la spiaggia sembrava immensa, invece tutto a un tratto appare piccolina, la doccia è a sinistra e non a destra, insomma, gli spazi sono diversi, sarò diversa io o sarà diversa lei?!?! Ma è sempre stupenda, ci sono già i pescatori, il custode della chiesetta con il quale inizio a parlare spiegandogli “a ccu su figghia” che ovviamente conosce mio zio, mio padre, ricorda mia nonna. L’acqua è splendida, il panorama immenso, il piccione osserva .. stupito da tanta bellezza ed io silenziosamente guardo ogni angolo di quella spiaggia e cerco, con l’immaginazione, mia nonna che scende la scalinata aiutandosi con il bastone dell’ombrellone; mio padre che si ferma a metà strada, dove c’è ancora la “ficara” – (albero di fichi) per cercarne di maturi ed “imboccarli” (“‘mbuccatillu ca ti sciali) che profuma meravigliosamente… poi vedo scendere anche mio fratello e i miei cugini, rispettivamente con in mano libri da leggere, bocce, asciugamani… mentre io sono sempre indietro, con la mia olympus miu, che scatto foto da ogni angolo, perchè lì ogni angolo è un paradiso. Ecco la mia spiaggia, perchè ognuno di noi ha il suo mare e la sua spiaggia e questa è sempre stata e sempre sarà, la MIA SPIAGGIA… A’ MADONNEJA.
Quando passeggiando per la spiaggia insieme a Marco mi sono trovata davanti a questo scoglio, ho avuto la sensazione di esserci stata parecchio tempo fa in quel preciso angolino, esattamente dove sono questi bambini. Fore era proprio qui che mia madre ci portava, nei primi anni ’80, dicendoci: facciamo il bagnetto nel mare dei bambini. Probabilmente non sarà questo esatto punto, ma era molto simile, controllerò le foto a casa.. per ora, mi piace pensare di essere stata qui anche con mia madre, con in mano palette e secchielli, costruendo castelli di sabbia.
venerdì 28 giugno – 7° giorno
nel pomeriggio di giovedì e venerdì siamo stati nella spiaggia di Tropea e Vibo Marina, l’orario migliore per “gustare” il mare è infatti dopo le 16, dove il sole ti accarezza senza farti male e puoi stare ore sdraiato a chiacchierare, a raccontare, a ricordare l’ultima volta in cui sei stato qui…. strade, fatti, persone… e lui è sempre davanti a me che mi ascolta curioso, affascinato, a volte invidioso del mio passato. E condividerlo con Marco è superlativo. Credo che per condividere insieme alui la nostra vita insieme… era quasi “doveroso” mostrargli e fargli toccare con mano, il mio passato. E lui lo sta amando quasi quanto lo amo io. Ed insieme oggi in questo stesso luogo stiamo costruendo il nostro presente e… probabilmente… il nostro futuro..
sabato 29 giugno – 8° giorno
nuvole, pioggia e vento, oggi approfittiamo per fare pulizie, spesa, lavare i panni e prepararci al nostro ultimo giorno a Pizzo Calabro, la terra di mio padre, per partire verso la Puglia e dirigerci ad Andria, il paese nativo di mia madre, dove i ricordi sono minori poichè ci sono stata quando avevo meno di 6 anni, ma quando sarò lì vedremo cosa ruscirò a ricordare. Intanto questa sera ennesima passeggiata da “u spunduni a ‘mmacolata” ma questa ve la racconterò domani…
Domani sarà domenica, ultima giornata di mare, pranzo dalla zia Vittoria, ancora mare, passeggiate e poi via per la Puglia!
domenica 30 giugno – 9°giorno
Questa mattina il sole splendeva e scaldava, una perfetta giornata estiva, ma il mare era ancora parecchio agitato. Siamo stati in spiaggia a prendere il sole e bagnarci di tanto in tanto dalle 8,30 fino alle 11, poi pranzo da mia zia. Ci siamo messi a tavola alle 14 (qui usa così) e ci siamo alzati alle 17, tra chiacchiere, racconti, ed ovviamente GRAN cibo. Mia zia aveva esordito dicendo: “io non sacciu u cucino, fici anguna cosa i cusì, à Stefania! – trad. Stefania, io non so cucinare, ho fatto qualcosina così” … poi ho visto uscire dal forno due teglie di lasagne, una al sugo e una al pesto. Vraciola i malangiana, vraciola di alici, malangiani grigliati, pummadora chini, cotolette impanate e poi il cono gelato del bar degli amici e i mini tartufi al cioccolato, nocciole imbottite, pistacchi, mandorle, etcetc…
Beh io da diversi anni non mangio nè pomodori nè melanzane, ma qui è diverso, qui questi prodotti fanno parte della cultura culinaria di questo paese, crescono naturalmente con il calore del sole e con l’amore di chi con passione e dedizione li coltiva, ve ne ho parlato nel  diario di giovedì. Non arrivano dalla Spagna, non li comprano al grande magazzino, ma dalla vecchietta sotto l’ombrellone in mezzo alla strada. Altra cultura, altra vita, altro cibo, altra digestione. Ed io non me lo sono fatto mancare!
Ed ora sono le 20,59, stiamo preparando le valige, domani si parte per la Puglia, la terra di mia madre. Lì non avremo una casa di appoggio, ma andrò comunque davanti alla casa i cui mia madre è cresciuta. Ci torno dopo non so neppure io quanti anni. E ci porto il piccione. E così saluto la Calabria, con la promessa, il desiderio, di tornarci il prossimo anno e fermarci di più. Magari in campeggio, ma tornarci. Domani mattina saluterò la casetta della nonna, dove ho trascorso tanti anni di vacanza con i miei familiari, papà, zii e cugini e dove, quest’anno, ci ho portato la mia nuova famiglia, mio marito. Entrare qui lunedì scorso è stato emozionante e toccante, domani andrò via con più serenità e con la gioia di aver rivisto questo posto, che fa parte di me. E così, come si dice da queste parti, ora non aju chiù u culuri du piritu (non ho più il colore della scorreggia … eh qua si dice così quando arrivi sbiadito dal freddo della città) dopo la scottatura ho preso un bel colorito e …. VOLARU ACEJI.…. (sono volati gli uccelli) si dice così qui, quando la vacanza è finita, come quando a fine estate gli uccelli migrano. Ed io ora migro con il piccione in altre terre, questa volta in tenda, in campeggio, all’avventura! Vi lascio con un video girato questa mattina, della meravigliosa spiaggia di Pizzo – Località Marinella, dove quando il mare è “una tavola” è un incanto… e dove, quando il mare è agitato come questa mattina, è potente, immenso, bello… 
Concludo con un altro detto di qua…. 
“u Pizzu è sembi u Pizzu”
trad.- Pizzo è sempre Pizzo (non c’è paragone con altro luogo… ed è vero!)
CLICCA QUI PER VEDERE IL

Lunedì 1° luglio – 10° giorno
L’ultima foto scattata a pizzo calabro è stata con il vecchio robot da cucina che usava mia nonna. Era conservato nella sua cucina.. nella casa in cui ho trascorso questi giorni. Ricordo ancora quando lo acquistò. Era felicissima e lo usava ogni giorno ci faceva di tutto…. rivederlo ed averlo tra le mani è stato emozionante…. spero di poterlo avere in eredità.. mi informerò.. eccomi con il cimelio… che a differenza dei robot da cucina odierni, pesa un macigno!

In viaggio verso Andria.. (Bari) .. ci siamo fermati a mangiare due panini sotto gli alberi in un’area dove oltre noi c’erano solo le cicale canterine. Pranzo economico preparato in casa come faceva mia mamma quando eravamo bambini. Ma lei nella borsa frigo metteva anche i biscottini fatti da lei, il succo di frutta billy alla mela x me e all’arancia per Daniele il termos con il caffè freddo per papà ed ovviamente i panini. Prosciutto cotto x dany e crudo x me e la frutta.. oggi sono molto malinconica.. ho lasciato casa di pizzo .. è stato come lasciare di nuovo mia nonna e poi subito nella rotta verso il paese di mamma. Vorrei sapesse che ci sto andando vorrei mandarle la mia foto davanti alla sua vecchia casa ma non potrò farlo. Il mio viaggio on the road prosegue, pieno di emozioni gioia e anche quel pizzico di malinconia che fa parte del “pacchetto”
Ecco il piccione ed il suo panino con birrozza.

Verso le 14 di oggi pomeriggio sono arrivata ad Andria, il paese in cui è nata mia madre.
Inizialmente è stato strano, poichè non riconoscevo nulla, nè la strada, nè la casa, nulla. Ero eccitata ed impaziente di trovare la casa. Sono andata a suonare ad una porta per chiedere informazioni, cercavo Nunziatina, amica di mia nonna, ma la signora che mi ha aperto la porta a stento riusciva a capirmi… (eh, io il pugliese non lo parlo…) e così è arrivata in soccorso sua figlia, mi pare di aver capito… che mi ha subito portato verso la casa di Nunziatina. Camminando le dissi che mancavo da Andria da oltre 30 anni e non ricordavo… al che mi chiese: ma tu a cu apparteni? (mi pare disse così) e così le risposi: sono la nipote di Lucia Annale, la figlia di Tina. In quel momento mi ha abbracciata forte e si è messa a piangere dicendo che ero tale e quale a mia madre e così siamo tornate in casa da sua madre (Nunziatina poteva aspettare ehehe) e tornando dalla vecchietta le disse in pugliese : la riconosci? lo sai chi è lei? quando le disse “a chi appartenevo” la vecchietta cominciò a piangere e ad abbracciarmi, lei era la madrina di zio Nicola e zia Altomare. E così foto e chiacchiere, poi ci ha portato in camera da letto a guardare il marito della vecchietta infermo a letto per un ictus e poi siamo andati da Nunziatina. 
Nunziatina sapeva già del nostro imminente arrivo, la nonna l’aveva informata, ci ha offerto caffè, tè freddo, aranciata, io le ho chiesto un bicchiere d’acqua, che era più che sufficiente, lei mi ha riso in faccia dicendomi: e fino qua e un bicchiere d’acqua? E così dopo circa 7 anni ho dovuto bere dell’aranciata e portarmi via il tè freddo in lattina! Abbiamo parlato un pochino, qualche foto e via per la nostra rotta.
Quando nella prima casa sono stata accolta in quel modo, mi sono emozionata, non riuscivo a trattenere le lacrime dall’emozione,non so spiegare. D’altra parte, per me, loro erano praticamente estranee eppure la situazione, il luogo, anche se stentavo a riconoscerlo, insomma tutta l’atmosfera e sapere di avere davanti donne che hanno visto nascere e crescere mia madre…. beh è stata una grande emozione. 
E’ stato anche bello chiedere di Pinuccio, con il quale giocavo da bambina e per il quale avevo una cottarella e vedere la sua foto di oggi, che ha 41 anni!
Sono felicissima di aver fatto questa tappa, che anche se per pochi istanti, mi ha dato moltissimo.
Fuori dalle loro case, mi hanno spiegato qual era casa di mamma, quale quella della zia Ratina, insomma hanno cercato di farmi ricordare qualcosa. Il luogo sembrava grandissimo da bambina,oggi era piccolino. Ma era bellissimo. Ecco qualche foto….
se questa porta potesse parlare….
e qui la mia preferita, in questo vialetto ho una foto in cui corro velocemente con mio fratello all’età di 4 o 5 anni (nonna dovrai cominciare a cercarla o forse io dovrò cominciare a cercarla…) ed il vialetto sembra lunghissimo e larghissimo!!!! 
e dopo questa esperienza siamo andati verso il castel del monte e poi direzione Gargano, Vieste, per il campeggio. La costa è S T U P E N D A una meraviglia incredibile… 
Siamo arrivati in campeggio per ora di cena, è stato divertente. Ora siamo parecchio stanchi, riposiamo poichè domani di  nuovo in viaggio verso Pietrelcina a conoscere Rita e Mario dell’azienda Agricola Macrobiotica Terraculta e visitare la loro campagna. 
Buona notte a tutti dalla nostra microscopica tenda, dalla quale il piccione mi ha chiesto: se scorrregio qui dentro che succede… si gonfia la tenda?! E con questa perla di saggezza vi saluto, notte a tutti!
martedi 2 luglio – 11°giorno
Pietrelcina (BN) Presso Az.Agricola Terraculta
Quella di martedì è stata l’unica tappa fuori dal nostro tema, filo conduttore, ovvero luoghi significativi delle nostre precedenti vite. Non so dire perchè abbia voluto inserirla, anche se non centrava assolutamente nulla, d’altra parte questo è un viaggio in cui stiamo ripercorrendo il nostro passato, le tappe erano ben stabilite. Andare da Terraculta significava non solo uscire dal nostro tema, ma anche dal percorso geografico, spostarsi da Vieste, sul Gargano, in Puglia, lasciare la costa, entrare dentro fino in Campania, per andare da dei perfetti sconosciuti. Eppure… non so come dire… ma SAPEVO dentro di me che questa tappa era giusto farla, sapevo che sarebbe stata un’esperienza memorabile, sapevo che saremmo stati orgogliosi di “trasgredire” anche se non so spiegarvi da cosa derivasse questa sensazione, questa certezza….
Conosco infatti Terraculta solo virtualmente, da circa 2 anni o poco più, si tratta di un’azienda agricola,  ho assaggiato con grande piacere i prodotti della loro terra, coltivati secondo metodo macrobiotico, secondo l’unica legge vera della natura: semina che poi la terra l’aria e l’acqua faranno crescere.. senza aggiungere fertilizzanti, agenti chimici, addirittura senza innaffiare. Pazzesco, lo so, ma è vero. E martedì l’ho visto con i miei occhi!!!! Grande stupore.. Ho visto e toccato con mano una piccola parte dei loro campi, dove coltivano legumi, verdure e qualche cereale. Ho anche toccato con bocca!!! Ho infatti assaggiato della cicerchia, raccolta dalla pianta, che esperienza fenomenale, potrà sembrare banale per qualcuno, invece passeggiare con un Contadino con la “C” maiuscola, che ti spiega cosa sono le sue piante e che non ha bisogno di bagnarle mai,  poichè crescono da sole; guardarne le foglie fresche, belle, perfette, non bruciate.. è stupendo.. stupendo almeno quanto lo è stato per lui raccogliere della cicerchia, all’interno del suo “guscio” come fossero piselli, tanto per intenderci e dire al suo visitatore: assaggia! beh.. meraviglioso.
I bambini passeggiavano per il campo insieme a noi, con la loro bicicletta, non parlavano, ma seguivano il nostro piccolo giro turistico, ascoltandoci e guardando. Che meraviglia per loro crescere in un ambiente del genere, dove il loro padre, forse con un piccolo ritardo, ha iniziato a seguire le orme di suo padre, coltivando esattamente come lui gli spiegava, mentre lui desiderava fare altro…
Terraculta è tanto, Terraculta è amore, generosità, affetto, naturalezza, semplicità, Terraculta è cuore e vita.
Lo abbiamo imparato in un’intera giornata trascorsa insieme a tutti loro: genitori, nonna e figli; l’idea era di pranzare con loro, visitare l’azienda agricola e andare via, mentre loro si aspettavano che noi innaugurassimo il divano che avevano acquistato appositamente per noi, che pranzassimo in casa e cenassimo fuori insieme, che visitassimo Pietrelcina e Benevento, che conoscessimo il proprietario di un bar-libreria-prodotti etici, che vedessimo il loro alveare, il loro campo di ulivi, il loro laboratorio, la festa del paese…. beh fanculo alla piazzola in campeggio già pagata, d’altra parte il nostro è un viaggio all’insegna della libertà, dell’avventura e in auto avevamo tutto ciò che ci occorreva, così siamo rimasti e abbiamo fatto tutto ciò che vi ho elencato prima, se non di più!
E’ stato stupendo, potrei parlarvi per ore di tutto ciò che abbiamo fatto, ma lascerò che siano le foto a parlarne. Tra poco ne inserirò alcune (ne ho fatte tantissime e devo ancora scaricarle)
mercoledì 3 luglio – 12° giorno
relax in campeggio, io ero completamente stanca e stordita.
Abbiamo pranzato con i prodotti donatici da Rita e Mario, la suocera di Rita ci aveva raccolto i fagiolini freschi dall’orto mentre eravamo ingiro a visitare Pietrelcina e li aveva già cotti con una cucuzza, inoltre ci ha raccolto dei pomodori, sempre dal loro orto. Poi abbiamo mangiato un’insalata di pomodori e cetrioli freschi, con dentro delle olive all’acqua di marzo, quelle che vedete in questa foto, anch’esse preparate amorevolmente dalla suocera di Rita di cui non ricordo il nome (vergognaaaaa!) una donna stupenda, con il suo bagaglio di vita e lavoro e tanto affetto, quello che ha donato alla sua famiglia e anche a noi, è stata tutto il tempo ad ascoltare le nostre storielle con piacere, poi ci ha raccontato anche le sue… 
giovedì 4 luglio – 13°giorno
Questa mattina mi sono svegliata alle 5,30 per andare in bagno ed uscendo dalla tenda ho visto uno spettacolo meraviglioso, lo vedete cliccando qui:
Aggiornamenti del viaggio scritti da casa per problemi di connessione in campeggio:
riprendiamo da giovedì mattina 4 luglio dopo la vista dell’alba sul mare..
Per problemi di connessione e di organizzazione, siamo rimasti indietro con il nostro fotoracconto, ora pian pianino cercherò di aggiornarvi, anche se qualche piccola anticipazione l’avete avuta con le fotografie su facebook con qualche piccola didascalia. Ho finalmente scaricato le fotografie fatte a Pietrelcina all’Azienda Agricola Terraculta, sono tantissime e bellissime, come quella stupenda giornata vissuta insieme. Dopo ve le mostro.
Giovedì mattina siamo andati a fare due passi sulla spiaggia, alla ricerca di informazioni sul giro delle grotte sul mare. Avevamo visto dei volantini ingiro ma ai numeri di telefono non rispondeva mai nessuno. Molti ci avevano consigliato di fare il giro delle Isole Tremiti. Ma abbiamo visto che il giro ci sarebbe costato 100 euro e per noi erano troppe. E poi, il nostro è un viaggio on the road, non è un viaggio attraverso ristoranti, alberghi, lidi e quant’altro. Siamo stati in casa di mia nonna in Calabria, in tenda, abbiamo cucinato in casa, visitato luoghi autonomamente, camminando, a piedi o in auto. Abbiamo goduto di una fantastica ospitalità, dove ci sono stati preparati pasti fatti in casa, a Pizzo e a Pietrelcina, ci è stato offerto un letto e tanto amore ed il nostro viaggio prosegue all’insegna dell’imprevisto, del cambio di programma, quel programma che avevamo “stupidamente” fatto e che, grazie al nostro essere liberi, ci siamo scrollati di dosso per ben tre volte durante questi 15 giorni, uno è stato a Pietrelcina come giàvi ho raccontato, gli altri due li leggerete dopo. Stiamo cercando di fare le cose nel modo più naturale e selvaggio possibile, anche se qualche volta ci sono state le eccezioni, come ad esempio la colazione al bar degli amici, bar storico di Pizzo Calabro, dove da bambina andavo a comprare il gelato per merenda con mamma e papà, arrivava il carretto del gelataio, questo qua:
Ma spendiamo due parole sullo storico BAR DEGLI AMICI, “subba à Nazionale du Pizzu” dove il proprietario ti accoglie sempre con un sorriso, chinando il capo verso di te come una giraffa e chiedendoti: cornettino?! E dopo che tu lo hai afferrato dalle sue mani, gli ordini da bere. Non è come in città da noi che il barista sta davanti alla macchina del caffè semigirato di spalle, aspettando la tua ordinazione e lasciando tu ti serva da solo.. Ed al momento in cui il tuo caffè o il tuo latte di mandorla arriva, lui ti dice sempre, sorridendo e chinando il capo: “buona colazione!” e quando vai via e sei già girato di spalle, ti urla dietro: “nel pomeriggio venite ad assaggiare il nostro gelato, il gelato più buono di Pizzo!” 
E quando ti trattano così, difficilmente riesci a pensare che se fai colazione a casa è più”on the road” e porti avanti il tema del tuo viaggio. Difficilmente pensi che in quel “cornettino” ci saranno etti di zucchero bianco raffinato (vi consiglio quello alla crema, divino!) e ti godi il momento, te lo vivi con passione, con gusto, senza scrupoli di coscenza.
Al Bar degli Amici abbiamo visto gente fare colazione con il gelato, perchè a Pizzo il gelato è buono a tutte le ore e la gente arriva da lontano per gustarlo, pare che al Bar Degli Amici si possa mangiare il cono gelato più buono del paese e devo dire che assaggiandolo, mi sono emozionata, perchè ho perfettamente ricordato quel sapore di una volta, quando avevo forse cinque anni e seduta su quelle sedioline, lo mangiavo. Forse vi sembrerà strano crederlo, ma è così, ero a pranzo da mio zio e lui aveva preso il gelato al Bar Degli Amici (e questo ve la dice tutta, mio zio che vive lì da quasi 70 anni e compra il gelato lì, beh è una garanzia) e mia zia faceva direttamente i coni. Katia, mia cugina, disse: ” a nui u gelato piace così” (ed io mi sono “quasi” vergognata di aver portato tartufi e nocciole imbottite) Ho così assaggiato il cono gelato e mi sono improvvisamente sentita come in una macchina del tempo, perchè il gelato era proprio lui, quello di un tempo, l’ho sentito perfettamente, almeno quanto sarà successo a voi di sentire il profumo e gustare il sapore delle scuole elementari annusando le figurine o un astuccio di matite colorate. La stessa identica sensazione, qualcosa di MAGICO. Ecco il Bar degli Amici. Ed in primo piano Marco, con in mano il suo “cornettino” alla crema. Andateci!
Dicevo che a ranzo da mio zio mi ero improvvisamente quasi vargognata di aver portato nocciole imbottite e tartufi, beh eccoli, sono “I”gelati di Pizzo, qualcosa di inspiegabile..
Se il tartufo è il Re del gelato, la nocciola imbottita ne è la Regina

Ma vi stavo raccontando della nostra passeggiata mattutina di giovedì, sulla spiaggia.
Il mare in quel preciso punto del Gargano lascia un pochino a desiderare, almeno per noi.. L’acqua è molto bassa, per nuotare devi fare qualche chilometro a piedi, a volte addirittura il livello si abbassa anzichè alzarsi, inoltre la sabbia è molto scura, marrone, quindi in lontananza sembra che l’acqua sia sporca,invece è molto pulita e trasparente, solo che riflette il colore del fondale. La sabbia è molto dura, non si affonda con i piedi, ecco perchè Marco era contento, poteva finalmente fare la sua corsetta sulla spiaggia. Una spiaggia secondo noi perfetta per chi non sa nuotare o per chi ha bambini, anche perchè con quel tipo di sabbia, i castelli vengono una meraviglia!
Passeggiando per la riva si vede un pò di tutto: bimbi (e anche adulti) che pescano pescioni con il retino per poi liberarli in mare, oppure che costruiscono un’infinità di castelli, addirittura intere città e poi abbiamo anche ammirato una giovane mamma che spingeva la carrozzina nella riva. Una bella visione:
 Passeggiando abbiamo poi scavalcato uno scoglio alto (scoprendo solo successivamente che…. c’era il sentiero!!!) e abbiamo scoperto un’acqua diversa dietro gli scogli, dove però tuffarsi appariva poco sicuro purtroppo. Passeggiando ci siamo trovati circondati da mare, scogli e una meravigliosa vegetazione. Uno spettacolo stupendo, una piacevole mattinata trascorsa passeggiando insieme, andando curiosamente a cercare “cosa c’è di là” spingendoci oltre come due bambini che corrono senza meta. Che sperano di scoprire chissà cosa e lo scoprono ed era esattamente ciò che desideravano scoprire. Un luogo isolato, selvaggio, diverso dai lidi, magari non ancora scoperto o rovinato dall’uomo, un luogo semplice, dove puoi solo ammirare in silenzio la natura, sentirne il profumo ed i rumori, senza parlare, senza musica, niente i-pod, solo tu, il tuo piccione e ciò che il paesaggio ti offre. Ecco quello che abbiamo visto e che amiamo condividere con voi, per la naturalezza di ciò che abbiamo provato.
Dopo questa piccola selvaggia escursione mattutina a costo zero ci siamo poi informati meglio sul giro delle grotte, visto che questo Gargano, stupendo nella costa, ci stava lasciando un pò delusi e speravamo potesse offrirci qualcosa di più. E soprattutto speravamo di poter fare un giro delle grotte tra Vieste e Peschici, senza spendere troppi soldi, soldi che non avevamo e soldi che volevamo usare nel miglio modo possibile.
Una famiglia incontrata tra gli scogli, ci ha spiegato che il giro per le grotte costava 20 euro a persona, con il motoscafo, dalle 9,30 alle 15. Così dopo averci indicato dove recuperare i biglietti, ci siamo prenotati per il venerdì.
Venerdì 5 luglio – 14° giorno
Questa mattina sveglia all’alba come sempre, Marco alle 6 era già in spiaggia per la sua corsa mattutina. Dopo una doccia, colazione e passeggiata sulla spiaggia, poi finalmente il giro delle grotte. Un piccolo tour iniziato da Peschici, attraversando e superando Vieste, incontrando spiagge sperdute raggiungibili solamente con il gommone o una barca. Spiagge meravigliose, con la sabbia bianca, pietroline, acqua limpida, trasparente, alta adatta per nuotare e poi queste meravigliose grotte. Lascio che siano le foto a parlare e meglio ancora, qualche video, dopo aver steso i panni però! 😉