Che la verza faccia bene e abbia pochi grassi si sa.
Quello che non si sa è che è una delle verdure principali usate in macrobiotica, una tra le più curative, insieme a cipolla, carota, rapa. Mangiarne pochina ma tutti giorni è il consiglio migliore che mi sento di darvi. Ecco allora un modo simpatico e veloce per mangiare la verza.
Tagliamo a listarelle sottilissime la verza e la condiamo con sale, olio e se ci piacciono dei capperi.
La ricetta originale calabrese prevedeva le acciughe e volendo anche del peperoncino.
Importante che la verza sia tenera e fresca.
Condirla almeno un quarto d’ora prima di portarla in tavola.
Un modo un pò più impegnativo, ma davvero sfizioso per mangiare la verza, ve lo avevo proposto un bel pò di tempo fa qui:
involtini di riso su foglie di verza – dorati con besciamella macro
7 Comments
Unknown
Posted on: 22 Ottobre 2012Stefy ma è la verza che di solito si stufa? Quella rugosa? O è il classico cavolo cappuccio, quello più liscio?
BigShade
Posted on: 22 Ottobre 2012ecco, in effetti non sapevo che fosse così ampiamente utilizzata nella cucina macrobiotica. Cercherò di mangiarne di più!
**stefycunsy**
Posted on: 22 Ottobre 2012Mayka, se scrivi su google "cavolo verza" facendo la ricerca per immagini, ti esce la foto. 😉
Ciao Shade 😉
vitto e libri
Posted on: 22 Ottobre 2012mi piace molto l'insalata di verza!
Anonimo
Posted on: 22 Ottobre 2012L'insalata di verza è un'ottima alternativa per variare un po' dalle insalate verdi classiche.
La verza mi piace molto cucinata così
http://oggicosacucino-artemisia1984.blogspot.it/2011/03/spaghetti-al-sapore-doriente.html
A presto,
Artemisia 🙂
**stefycunsy**
Posted on: 22 Ottobre 2012Ciao artemisia grazie per il tuo link ma io e la maggioranza dei miei lettori non mangiamo carne.
Anonimo
Posted on: 22 Ottobre 2012Ciao Stefy, la ricetta che ti ho postato può essere gustata anche senza l'aggiunta di elementi proteici come le cozze o la carne ed è comunque ottima :), io la preparo spesso anche totalmente vegetariana come specifico in fondo al post 🙂
A presto,
Artemisia