Oggi parliamo di un legume molto pregiato e poco diffuso, la roveja.
Si tratta di una varietà di pisello selvatico dell’era neolitica, oggi coltivato da pochi agricoltori, come Mario e Rita dell’Azienda Agricola Terraculta, che me lo hanno donato sapendo quanto apprezzo le particolari varietà di legumi e soprattutto quelle di loro produzione, proprio per il modo in cui coltivano. Il loro seme è autoriprodotto da ben sei anni, senza concimi e prodotti chimici.
Ho spesso parlato delle varietà di legumi dell’Azienda Terraculta, troverete i vari post seguendo questo link: i miei sponsor.

La roveja va passata a dito prima di consumare, eliminandone le impurità o residui di lavorazione effettuata manualmente. Va messa a bagno diverse ore prima di procedere alla cottura, che varierà intorno ad un’ora circa o poco più. Presenterò delle ricette per consumarla, anche se devo dire che cotta e condita con un buon olio extravergine di oliva sia il modo migliore per apprezzarla.

Oggi l’ho accompagnata a del cavolo nero scottato in padella con acqua, sale, cipolla ed olio extravergine e a del riso integrale con riso rosso.
Ho anche bevuto il brodo di cottura della roveja come zuppetta apripasto, insieme ad un pizzico di miso.

Grazie a Terraculta che ci fa questi meravigliosi doni.

“coltiviamo la terra secondo i criteri di macrobiotica metodo di coltivazione naturalistico senza uso di concimi o prodotti chimici di varietà antiche”