Chi mi conosce lo sa… amo le cose semplici, naturali, vive.
Ed il mio amico trevigiano Sandro, detto Sandretti, dello Solideye Studio lo ha imparato dopo 20 giorni trascorsi insieme ad impacchettare e parlare di Marco e della Macrobiotica, ascoltando le canzoni di Natale… e così a Capodanno si è presentato con la “direttrice” (ma questa è un’altra storia….) con una bella cassetta di radicchio tardivo. Che farne? Risotti, insalate, sformati? No…. Ho seguito la ricetta indicata dai miei amici e l’ho pulita, tagliata, adagiata su una piastra in ghisa con olio e sale e lasciata appassire a fiamma lenta.
Il risultato?
Divino! Semplice, naturale, gustosa. Senza aggiungere formaggi, burro, latte uova….
NON SERVE, se un prodotto è buono genuino e di qualità.