Questo piatto l’ho preparato alcuni mesi fa e non lo avevo ancora pubblicato.
L’inverno ci ha praticamente salutati, siamo all’inizio della primavera, prima che inizi a far troppo caldo però, ve lo propongo. Una di queste sere si può mangiare volentieri.
La ricetta in realtà me l’ha data mio marito, questa pasta e fagioli ha una particolarità che personalmente non conoscevo e sono rimasta piacevolmente stupita dal tocco di classe che…. ecco il segreto…. la buccia del limone grattato alla fine, dona al piatto. Gustoso, delicato, profumato ed un connubio perfetto.
Veniamo al procedimento, che è stato oggetto di discussione in casa, ma alla fine il piatto è uscito una meraviglia. Purtroppo l’unica piccola pecca è stata la scelta dei fagioli, avevo messo in cottura i fagioli lima, prima di decidere di farci la pasta. A saperlo prima avrei scelto dei borlotti, ma il risultato è stato ottimo ugualmente.
Ingredienti:
fagioli
carota
sedano
cipolla
ditalini
buccia di un limone non trattato
Procedimento:
Mettiamo a bagno i nostri fagioli per alcune ore.
Saranno pronti per la cottura quando saranno raddoppiati di volume.
A questo punto li mettiamo in pentola a pressione oppure in una normale pentola, fate voi, io spero di procurarmi al più presto una pentola in pietra ollare (
qui c’è il mio appello 😛 )
Li cuocete lievemente “al dente”, salandoli, quando saranno quasi cotti, in un’altra pentola fate un leggero soffritto con olio extravergine di oliva, cipolla, carota e sedano. A questo punto ( e qui c’è stata la discussione con mio marito ma voi sentite cosa dico io ahah) mettete la pasta ed i fagioli nel soffritto, ( a mò di risotto) con poco liquido di cottura dei fagioli che unirete progressivamente per contribuire alla cottura della pasta. Inizialmente farete insaporire per bene la pasta con il condimento e poco liquido, fate andare un pò a fiamma alta, poi dopo qualche minuto unite più acqua fino a coprire la pasta appena appena, lasciate cuocere coperto a fiamma normale, tenete d’occhio e quando l’acqua si asciuga, la unite gradualmente se necessario.
Quando la pasta sarà cotta, cercate di mantenere un pò di brodino, che sarà bello denso.
Servite la pasta e fagioli così ottenuta e spolverate con una bella manciata di buccia di limone grattata fresca, sul momento.
E’ divina!
5 Comments
Aless
Posted on: 10 Marzo 2014Spettacolare presentazione e che buono, brava!!
Unknown
Posted on: 10 Marzo 2014Il soffritto fa male ed è inutile,basta sostituirlo con l'acqua e far appassire gli odori,olio a crudo alla fine. La pasta ci vuole integrale biologica se vogliamo usufruire delle proprietà del grano e non solo di zuccheri della pasta bianca classica..se si vuol mangiar davvero sano e nutriente..sennò non lo è del tutto!
**stefycunsy**
Posted on: 10 Marzo 2014Ciao Ale, grazie per il tuo messaggio.
Il soffritto fa male se si fa troppo spesso, una volta ogni tanto ci può stare.
In merito alla pasta, dipende dalla qualità della stessa.
Io non credo al biologico, in quanto spesso si ha la certificazione ma perchè comprata, senza alcuna verifica.
Preferisco affidarmi ai miei fornitori di fiducia, come i circoli macrobiotici di Pianesi, che oltre ad avere le paste integrali, hanno anche quelle in semola di grano duro, il cui grano non è stato trattato chimicamente.
Unknown
Posted on: 10 Marzo 2014Ciao! Anche qui a Firenze e tra l'altro vicino a casa mia c'è un punto macrobiotico..il bio in effetti c'è da fidarsi fino ad un certo punto..davo per scontato che fosse pasta integrale affidabile come biologica che sennò meglio quella non integrale! Il soffritto il problema è che c'è in quasi tutte le ricette italiane..io ho smesso di usarlo ed i risultati son ottimi,non se ne sente la mancanza!
**stefycunsy**
Posted on: 10 Marzo 2014Questo blog non contiene ricette di cucina italiana tradizionale,ma ricette rivedute da me dopo le esperienze fatte nei miei vari percorsi alimentari
(un mio recente articolo ne parla per esteso)
Sono pervenuta alla conclusione che se non si eccede, si può mangiare ciò che il palato ci richiede, a volte anche un soffritto, ma fatto con l'olio giusto.
Ad ogni modo io sono una patita del nitukè, è un metodo di cottura che amo chiamare "il soffritto che non è un soffritto" anche di questo trovi l'articolo in questo blog 😉