Circa un anno fa ho partecipato ad alcune lezioni di cucina macrobiotica.

Lì oltre a divertirmi molto ho imparato dei metodi di cottura alternativi molto interessanti e soprattutto salutari. Oggi vi propongo il NITUKE’ che altro non è che una sorta di “soffritto” a vapore. 
Tale metodo di cottura potrà essere il metodo base per preparare il condimento dei vostri risotti o piatti di pasta. La cottura delle verdure con questo metodo potrà diventare la base delle vostre vellutate, unendo qualche cucchiaio di besciamella e frullando il tutto. Potrete sbizzarrirvi, una volta imparato il metodo non ne farete più a meno! Si tratta infatti di un metodo che, con la cottura a fiamma bassa e prolungata, premette alla cipolla di estrarre tutta la sua dolcezza, sommata al meraviglioso profumo dell’olio extravergine e permettervi quindi di cucinare senza panna, formaggi o burro, poichè sarà già sufficientemente saporito da sè! Ecco perchè non ne farete più a meno: vi dimenticherete di cosa significa mantecare!

Vediamo come si fa:
Ovviamente vi servirà una buona pentola con coperchio ermetico.
Per prima cosa mettete dell’olio di buona qualità, spremuto a freddo (olio extravergine di oliva o di girasole o di sesamo) e una cipolla tritata molto finemente. Poi mettete del sale integrale (Il sale sopra la cipolla è molto importante in quanto farà uscire l’acqua che permetterà la cottura a vapore, ma saporita, grazie alla presenza dell’olio,del nostro nitukè)
Le verdure che io metto quasi sempre e che quindi sono la BASE DEL NITUKE’ , oltre ovviamente alla cipolla, sono la carota e la rapa bianca, se la stagione lo permette.
L’unione della cipolla alla rapa, tritate finemente e quindi “sfatte” durante la cottura, conferiscono un sapore squisito, è proprio questa crema così ottenuta a fare del nostro nitukè un’ ottima base per condire qualunque cosa. Io uso la base di cipolla e rapa per ogni piatto variando poi la scelta dell’ulteriore verdura. Se non avete la rapa non fa nulla, non è indispensabile. Ciò che conta è l’olio, la cipolla fine ed il sale, in questo ordine.
Di sopra aggiungete la verdura che avete scelto, in base alla stagione, ed ancora un pizzichino di sale di sopra. Potete farlo anche con i funghi, vengono divini! 

Chiudete con coperchio e accendete il fuoco al minimo, lasciando cuocere senza mai scoprire. 

Non sarà necessario unire acqua, anche se le prime volte, quando ancora non si ha dimestichezza con questo tipo di cottura, considereremo indispensabile aggiungere un goccio d’acqua perchè ci sembrerà che tutto si attacchi… Ma vi garantisco che se seguirete il procedimento alla lettera non sarà necessario nè unire acqua, nè alzare il coperchio, se non in casi estremi.

Se abbiamo la sensazione di dover aggiungere acqua, uniamola gradualmente, poca per volta.
Se mettessimo troppa acqua, il nostro nitukè perderebbe sapore ed otterremo uno squallido bollito..

A fine cottura, se lo ritenete opportuno, unite un cucchiaino di tamari e usate questo nitukè per condire il riso integrale, il miglio, delle fettine di seitan, o quello che preferite.
Ottimo è anche frullato come zuppa o base per dei crostini, magari come antipasto.

I tempi di cottura: difficile stabilirli, dipende dalle dimensioni delle verdure inserite, io taglio tutto molto finemente e mi ci vuole minimo 15/20 minuti, ma per sapere quando il nitukè è veramente pronto, dovrete vedere le verdure completamente cotte, anzi, stracotte, più saranno cotte, più saranno dolci.

Chi prova il nitukè… non può più farne a meno!