Niente da fare… sono sveglia da un’ora e mezza e non riesco a prendere sonno. Evidentemente il bagno rilassante fatto ieri pomeriggio, con tea tree oil, olio di lavanda e “zeiter” mi hanno proprio rilassata.. Questa ultima ora e mezza l’ho impiegata ragionando sugli impegni dei prossimi giorni, prima di rientrare a lavoro a Torino, ai miei obbiettivi e programmi di questo anno, a ciò che voglio fare e sto facendo nella vita. Ho iniziato a scrivere nella mia mente tante cose, ma poi ecco che mi sono alzata ed ho pensato a voi, che magari state aspettando da settimane una nuova ricetta, un nuovo racconto, un nuovo post.

Nel tentativo pressapoco impossibile di svuotare la mia dispensa di legumi e cereali, ho preso tra le mani questi ceci d’India dell’azienda agricola macrobiotica Terraculta. Spesso dico al mio piccione (il mio ragazzo) che dovremmo smettere di comprare e consumare ciò che abbiamo, ma è più forte di noi: quando troviamo qualcosa di bello e di buono, non possiamo trattenerci, un pò come quando si passeggia per il mercato, con il solo scopo di fare un giro e poi ci si ritrova con 5 o 6 borse piene di cose non indispensabili ma belle. Perchè fare shopping è bello, è divertente, fa stare bene, dicono sia perfino terapeutico. Beh il mio shopping alimentare è come una malattia, si ama comprare ciò che si apprezza e se non è un buon libro dopo una bella passeggiata tra le corsie della Feltrinelli… è tra i prodotti di alta qualità come questi ceci d’India.

Fare la spesa non significa solo passeggiare al supermercato spingendo un enorme carrello e riepiendolo di roba senza leggere etichette nè osservando caratteristiche, forme e colori. Fare la spesa di genere alimentare è molto di più, è capire cosa stiamo per portarci a casa prima e nello stomaco subito dopo. Vi avevo già parlato di Terraculta, se non avete letto il mio articolo in cui parlo di quest’azienda fatelo, lo trovate qui: Terraculta – coltivazione macrobiotica.

Terraculta per me è vita, è Cibo con la “C” maiuscola, perchè quando mangio qualcosa marchiato Terraculta io mi commuovo. Mi commuovo perchè vedo e sento la cura e l’amore con i quali il prodotto è stato creato, confezionato, cucinato. E questo lo potrete notare dal video di quest’azienda: Il metodo di coltivazione, i particolari delle confezioni, le diciture tra le etichette ma ancor di più i sapori, sprigionano in me il desiderio di mangiare sano. genuino, come una volta. Non ci sono conservanti, nè coloranti, nè pesticidi etc. e quando assaggi te ne accorgi, non puoi non accorgertene. Ma veniamo ai nostri ceci.

Preparazione:
Sciacquiamo i ceci e scoliamo l’acqua. Li mettiamo  in una terrina (vi prego non di plastica) con sufficiente acqua da superarli di almeno 2 dita e li lasciamo riposare affinchè ammorbidiscano. Di solito si raccomanda tutta la notte o 6 ore circa, io non mi sento di darvi un orario preciso, il cecio è pronto da cuocere quando è raddoppiato di volume, nel caso di questa varietà di ceci potrebbero volerci molte più di 6 ore, magari anche 15 o 20!! Quando i ceci sono raddoppiati dunque, li mettete in pentola a pressione con un pezzetto di alga kombu di circa un paio di cm ed abbondante acqua, anche in questo caso l’acqua dovrà coprire di qualche dita il volume dei ceci. Non aggiungere nient’altro, nè sale nè olio, nè niente. Non serve. Non ora. Dal momento in cui la pentola raggiunge la pressione, abbassate la fiamma al minimo che più minimo non si può e calcolate circa 1 ora, 1 ora e un quarto di cottura. Lo so che può sembrare troppo, ma la varietà di questi ceci richiede questi tempi. D’altra parte per le cose buone bisogna sempre aspettare…..
Trascorso questo tempo, possiamo procedere con il condimento del nostro fantastico legume. Come vedrete dalla mia foto, io non ho aggiunto grandi cose, in quanto era tremendamente squisito così com’era. Ad ogni modo, togliete l’acqua in eccesso se ce n’è e mettete il sale, l’olio extravergine di oliva e se vi piace una cipollina tagliata sottile sottile e la parte dura di qualche verdura di stagione che avete in casa, ad esempio la parte dura dei broccoli, oppure l’erbetta dei finocchi, una carotina, quello che più vi piace. Se poi siete come me appassionati del miso, vi consiglio di mettere poco sale e a fine cottura, unire mezzo cucchiaino di miso per persona e mescolare per bene.
Non rovinate la genuinità dei legumi con la pasta, se potete, o perlomeno, tenetene un pò da parte , servite in ciotole di terracotta se ne disponete, magari con qualche crostino di pane. Superlativi. Grazie Terraculta, per l’ottimo lavoro che fai.