Era da tanto tempo che non pubblicavo una ricetta con derivati animali.
Ho sempre scritto tra queste pagine che prediligo una cucina vegana allo stile naturale e genuino con i prodotti che abbiamo tutti in casa (leggi: no tofu, no seitan, no preparati di cartone 😛 ) poichè è l’unico tipo di dieta che mi fa stare in salute e con tanta energia. Ma se ogni tanto desideriamo mangiare qualcosa di diverso, possiamo acquistarlo direttamente dal produttore, come nel caso di questa toma blu acquistata in una cooperativa che vende esclusivamente prodotti locali.
Detto questo, oggi vi racconto la storia di questo risotto, perchè la scelta di un piatto così insolito e particolare nella mia cucina?
Come vi scrivevo giorni fa tra queste pagine, è giunto nella mia cucina un olio molto particolare, l’olio di nocciola. Ero curiosa di assaggiarlo con del formaggio, anzichè con le solite marmellate e così ho pensato a questa ricetta:
Carnaroli  pere e toma blu con olio alla nocciola

Quali sono le regole per un buon risotto?
  • La materia prima: il riso. Arborio per risotti dal chicco grande per un risotto morbido e vellutato grazie all’abbondante quantità di amido. Carnaroli dal chicco ben separato e consistente.
  • Il brodo: Rigorosamente preparato in casa con ortaggi freschi
  • Un buon soffritto: preparato con un olio di alta qualità, spremuto a freddo, come il mio preferito, da ulivi secolari pugliesi, di Luigi Carella
  • L’amore: per preparare un risotto occorre avere tempo, calma, amore e passione. Non possiamo mettere su il risotto ed allontanarci, seppur per pochi minuti. Il risotto ha bisogno di essere guardato, mescolato, controllato ed alimentato gradualmente con il brodo.
  • La mantecatura: la classica è fatta con burro e parmigiano. Noi ne faremo volentieri a meno, dal momento che abbiamo adoperato ingredienti freschi, di stagione ed alta qualità, dunque non occorre impreziosirlo con ulteriori sapori.
Veniamo alla ricetta.
Ingredienti per due persone:
Per il brodo:
  • 1lt e mezzo di acqua
  • due foglie di alloro o alga kombu
  • mezza cipolla
  • mezza carota
  • un pezzetto di sedano e/o una parte verde di un ortaggio
Per il soffritto:
  • olio extravergine di oliva spremuto a freddo
  • mezza cipolla
  • mezzo bicchiere di vino per sfumare
  • 200gr di riso (nel mio caso Carnaroli)
  • due pere mature di media dimensione
  • un pezzetto di toma blu (per le quantità andate a piacere)
  • olio di nocciola per condire a crudo
  • a piacere delle nocciole tritate grossolanamente per decorazione o della cannella
Procedimento:
  • Prepariamo il brodo mettendo tutti gli ingredienti in un pentolino e lo teniamo in caldo
  • Tagliamo a pezzi la toma e le pere e tritiamo le nocciole, mettendo tutto da parte
  • In una pentola mettiamo olio, cipolla tritata e poco sale, facciamo soffriggere lievemente ed uniamo il riso, mescolando bene e facendo tostare tutto insieme.
  • Quando il riso è bruno ed inizia a scoppiettare uniamo il vino e sfumiamo, asciamo evaporare mescolando di continuo, a fiamma media
  • Quando il riso inizia ad attaccare alla pentola, uniamo gradualmente il brodo, aiutandoci con una schiumarola, evitando che gli ortaggi del brodo cadano sul riso (problema inesistente se abbiamo messo gli ortaggi a pezzettoni)
  • Mescoliamo sempre ed uniamo gradualmente il riso man mano che asciuga, aggiustiamo eventualmente di sale ed uniamo le pere e la toma a pochi istanti dalla cottura.
  • Serviamo tiepido spolverando con delle nocciole tritate ed a crudo, sul piatto, un cucchiaino di olio alla nocciola
Buon risotto a tutti!
Per la preparazione di questa ricetta devo ringraziare le Aziende che mi hanno omaggiata dei loro prodotti, ricordando che non ricevo alcun compenso in denaro da parte loro, ma solo i prodotti, unica fonte di gratificazione che ricevo per il lavoro di stesura, condivisione ed assistenza che svolgo in piena autonomia e gratuitamente!
Cascina Artusi di Cerano -No- per il Riso Carnaroli
Luigi Carella per l’olio extravergine di oliva da ulivi secolari di Sannicandro di Bari
Tuttoilbiologico per l’olio di nocciola biologico 
Eredità dal passato per il vino biologico da tavola “ballerino” di Labrusco e Maestri Barbera 
Mia suocera per le pere della campagna 🙂