Torino, 28 Dicembre 2013
Circa un mese fa sono stata a pranzo con mio marito in un Ristorante Piemontese di Torino:  l’Angolo di Parin. Me ne aveva parlato un amico virtuale di facebook, Mauro.
Ho iniziato a seguire la pagina facebook dell’Angolo e la cosa che per prima mi aveva colpito guardando le foto, era stato l’arredamento del locale, una fusione di particolari Eclettici ed Art Noveau, che rendono il luogo davvero affascinante ed incantevole.
Me ne resi conto maggiormente, solamente dopo aver fatto il mio reale ingresso al Parin, era tutto così splendido, tanto che, da appassionata di fotografia avrei voluto catturarne ogni scorcio, ma non ero assolutamente in grado di valorizzarne la meraviglia, certe cose possono ammirarsi solo di persona.
L’arredamento è a cura di Luisa, che vedete con me nella foto, moglie di Massimo Bonavero, con il quale lo gestisce; lei si ispira ad immagini mentali ed oniriche, a sua detta, cercando ispirazione dai locali parigini degli anni ’20 ma con particolari piemontesi . Ed il risultato è questo…
Seguendo la pagina facebook del Parin, apprezzavo le foto delle torte poichè preparate artigianalmente, il pane fatto in casa con la pasta madre, il che non è da tutti purtroppo.. e scoprivo che le ricette seguite dallo chef non erano affatto rivisitate, ma tramandate dalla famiglia, il che trasmette quell’aria di genuinità a volte perduta nel tempo.
Prendiamo posto, gli immancabili grissini torinesi al tavolo…. come resistere? Non feci in tempo a spezzarne uno ed avvicinarlo alla bocca, che vedo avvicinarsi il cameriere, cortese, professionale, preparato, gentile e perchè no… anche simpatico. 
Il servizio è stato velocissimo ed eccellente, ci vengono proposti tre diversi menu: uno di carne, uno di pesce, uno vegetariano ( e speriamo possano presto proporne uno vegano… sarebbe il top!) le porzioni erano abbondanti, il tutto veramente delizioso. Abbiamo digerito senza problemi, non ci siamo sentiti appesantiti, i piatti non erano colmi di olio o condimenti vari, erano buoni, leggeri, gustosi come solo un buon chef sa fare.
La mia opinione è che cucinare con burro, panna, olio di qua, olio di là … può rendere un piatto “forse” buono sul momento, ma non è questa la vera cucina, l’alta cucina, la cucina che io personalmente apprezzo e… predico.. ed al Parin ho assaporato una cucina genuina e semplice che non ovunque si trova. 
Come vedete dal menu, (anche in piemontese!) c’è una vasta scelta di antipasti tipici, che consiglio di provare! Inoltre i prezzi sono davvero onesti, il nostro menu comprendeva un primo ed un secondo con contorno, vino, acqua ed un dolce e non abbiamo superato i 40 euro.
Mi raccontava Luisa che al Parin si apre molto presto, a differenza di altri ristoranti, in quanto vi è anche la caffetteria, dove possiamo assaporare una miscela di caffè studiata appositamente per il Parin, croissant francesi, biscotti per intolleranti al glutine realizzati con farina di riso e mais, oppure con le torte artigianali fatte ovviamente sul posto, alcune “nascoste” nella sala dove tutto cominciò, nel 1965, quando Parin era solamente un pastificio gastronomico. Mauro, le tue torte sono qui!!! Quindi se andate per colazione, chiedete anche delle torte conservate nel banco frigo 😉
Dovete sapere infatti, che il locale è suddiviso in due sale, una ispirata alla tradizione piemontese ed una un pò più bistrot al quale si aggiunge un dehor in stile francese riscaldato nella stagione fredda.
Io vi consiglio di assaggiare senza alcun dubbio la torta alla ricotta e panna, ovviamente se non siete vegani, era divina! Credo che la foto in questo caso le renda perfettamente giustizia, una crema molto delicata e sublime, non pesante nè nauseante e se lo dico io che mangio dolci poco zuccherati e poco pannosi, potete fidarvi! Eccola qui, io e mio marito l’abbiamo mangiata insieme, ma voi non fatelo! 😛
A chi consiglio il Parin?!
A chi ama la buona cucina e apprezza le tradizioni regionali tramandate nel tempo;
A chi deve festeggiare un avvenimento importante, chi desidera portare una moglie, fidanzata o futura fidanzata in un locale elegante e raffinato ma al contempo stesso familiare; 
A chi riceve ospiti da altre regioni d’Italia e desidera far conoscere loro un ristorante con i fiocchi in cui assaggiare la cucina piemontese;
A tutti, anche a chi si trova di passaggio per la pausa pranzo o la sera dopo il lavoro, poichè i prezzi sono assolutamente ragionevoli, anche per gli studenti!
Io ci tornerò ogni qualvolta desideri far bella figura con amici, parenti, colazioni di lavoro e quant’altro!
Quando ho chiesto a Luisa di fare una foto insieme, non sapevo dove girarmi, quale angolazione catturare, menomale che c’era lei ad avere le idee chiare, accompagnandomi verso la foto di famiglia che ritrae Parin, il bisnonno di Massimo Bonavero, “Suppo Giovanni di Rubiana” nel ristorante di Lugano. Siamo nel 1890. Non potevamo scegliere angolo migliore, ed è la foto che apre questo mio articolo. 
L’Angolo di Parin si trova a Torino, a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Porta Nuova
V.Galliari 29/f
Tel. 011/6692040  
Se passte di là, dite che avete letto la recensione di stefycunsyinyourkitchen!